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Nuovi trattamenti

PSI - Paul Scherrer Institut  (PSI) - CH-5232 Villigen (www.psi.ch)


OPTIS-L'impianto per la terapia protonica dei tumori dell'occhio


L'irradiamento con protoni di tumori oculari viene eseguita, in stretta collaborazione con l'università di Losanna (ospedale oftalmico Jules Gonin), all'istituto Paul Scherrer oramai dal marzo del 1994.


Questa tecnica viene usata essenzialmente sugli adulti e quindi per quanto concerne il retinoblastoma è molto difficile da usare. Il fatto è che il paziente deve essere sveglio e deve stare fermo, cio' che risulta pressochè impossibile da fare con bambini da 0 a 4 anni. A partire dal 2002 si è cominciato ad effettare questi in bambini particolarmente collaboranti. Aris è stato uno di questi.


La terapia dei tumori eseguita al PSI è motivata da un vantaggio fisico dei protoni: il massimo di energia ionizzante (dose) viene depositato nel corpo alla fine del processo di frenaggio, quando i protoni si arrestano a una profondità ben prestabilita. La profondità di penetrazione viene controllata con l'energia iniziale del fascio. In questo modo è possibile irradiare in modo preciso il volume bersaglio e risparmiare i tessuti sani circostanti. Per poter utilizzare in modo ottimale le caratteristiche fisiche del fascio dobbiamo pero' conoscere esattamente l'estensione del tumore all'interno dell'occhio. Durante un'operazione chirurgica preparatoria a Losanna il medico cuce dei piccoli anelli di tantalio sulla parte posteriore dell'occhio, cosiddetti clips (foto 1). Questi marcano i bordi del tumore e sono ben visibili con tecniche radiografiche.

foto 1

I pazienti quando arrivano al PSI ricevono una maschera per la fissazione della testa durante il trattamento (foto 2).

                                           Foto 2

Foto 3

In seguito vengono prese immagini radiografiche sulle quali vengono misurate le coordinate spaziali dei clips. Questi valori vengono introdotti in un programma PC, dove viene costruito un modello virtuale dell'occhio (foto 3). Sulla base dell'informazione del medico viene disegnata la forma del tumore all'interno dell'occhio e viene scelta la posizione ottimale dell'occhio per l'esecuzione dell'irradiazione. Si tratta quindi di trattare completamente il tumore mantenendo minimale la quantità nei tessuti sani circostanti. Per ciascun paziente viene scelta individualmente la profondità di penetrazione del fascio e l'estensione in profondità dove la dose viene applicata in modo omogeneo. Un altro elemento individuale è il collimatore di rame, che delimita l'estensione della dose nella direzione laterale, corrispondente alla proiezione del tumore nel piano di terapia (foto 4).

Foto 4

Irradiazione


La terapia consiste generalmente in 4 sedute consecutive. L'applicazione del fascio dura solamente dai 10 a 30 secondi. Per mantenere l'occhio immobile nella direzione desiderata in paziente deve fissare durante il trattamento un punto luminoso posizionato in un sistema di coordinate. Prima di ogni irradiazione si controllano la posizione dell'occhio e del tumore tramite radiografie. Su queste immagini si puo' reperire la posizione dei clips con una precisione dell'ordine di 0,1 mm e si puo' cosi posizionare precisamente il paziente rispetto al fascio. Solo quando la posizione attuale corrisponde al piano terapia con una precisione al di sotto di 0,2 mm viene lanciato il trattamento.


Aris è stato il primo bambino al PSI ad essere sottoposto a questa terapia nel 2002 quando aveva solo 4 anni (foto 5). Da quel momento il tumore principale che aveva e che dava sempre problemi di recidiva, ha smesso di dare problemi. Aris dopo questa terapia ha unicamente effettuato delle visite di controllo senza ricevere piu' nessuna cura invasiva. Altri bambini a partire dal 2002 sono stati sottoposti a questi raggi, con ottimi risultati.

Foto 5

Da qualche anno si sta studiando la possibilità di irradiare gli occhi con fasci di protoni in verticale, cosi da sottoporre questa terapia ad un maggiore numero di bambini affetti da retinoblastoma, che per la minore età non si riesce a far restare immobili.


Questa tecnica, usata per altri tipi di tumore statisticamente ha dato ottimi risultati.